Le sexy pin-up di Pornobello
Ho sempre pensato che l’erotismo sia una questione di stile, deve averlo pensato anche Claudia Raimondi che intervista Pornobello per le lettrici di Style.it. Speriamo non siano deluse.
Il sesso, l’erotismo e quel tocco un po’ sfacciato c’è sempre. Ma a prevalere è l’ironia. Lo abbiamo intervistato.
Cosa definiresti porno(grafico) e cosa erotico?
«Solitamente preferisco eccitare che citare, ma in questo caso cito Woody Allen che in merito ha detto: “chiamiamo pornografia l’erotismo degli altri.”».L’ironia nella tua arte è fondamentale, come lo sono le parole, tanto è vero che i titoli danno spesso il senso all’opera. Vale lo stesso anche nella seduzione, bisogna far ridere le donne per sedurle?
«Non so se è vero che per sedurre una donna si debba divertirla. A qualcuna piace ridere e a qualcun’altra piace piangere, ma una cosa è certa, a tutte piace godere… nel senso più ampio del termine».A volte, con le loro boccucce a forma di O, le tue donnine appaiono stupite e perplesse di fronte al sesso e alle sue implicazioni. È davvero così oppure è un OOO di puro piacere?
«Tutte queste cose insieme. È l’ambiguità della geometria, così che quando guardi una delle mie illustrazioni quella O esprime la tua reazione alla fantasia erotica che stai guardando. Io spero sempre sia una O di orgasmo».Cosa possono insegnare queste simpatiche figurine alle donne in carne e ossa?
«A sedurre con la propria fantasia».Nel futuro di Pornobello anche una collaborazione con Erika Lust, la regista di film porno al femminile (qui l’intervita che le avevamo fatto). Puoi anticiparci qualcosa? Quali i tuoi prossimi progetti?
«Sto lavorando con Erika Lust a una linea di merchandising. Avrei preferito un ruolo in un suo film, ma richiedevano una troppo lunga esperienza. Per il futuro, mi piacerebbe che Pornobello diventasse un musical: ci pensi? Il primo “porno”».